Quest'anno Pasqua è stata tardi, in piena primavera anche se il tempo ci ha fatto stare con il fiato sospeso per giorni e giorni. Ma alla fine il sole ha avuto la meglio e così via libera a un lungo week end non stop di pranzi e pic nic all'aperto. E in primavera non manca mai un grande cestino pieno di fave, del buon salame e dell'ottimo pecorino...ovviamente il tutto annaffiato dal dell'altrettanto ottimo vino rosso. E così è stato! Alla fine dei tre giorni di lavoro non stop ai fornelli (e di altrettante mangiate non stop) si torna a casa e i giorni seguenti si fa il conto con i "resti"(e i kg di troppo- scusate, ma c'è una "vocina" che continua a darmi suggerimenti poco carini). E proprio da qui è nata questa pasta che devo dire ha riscosso un gran successo anche con gli ultimi amici ancora in grado di sedersi ad un tavolo! Dopo tutto la tavola è sinonimo di convivialità e basta un bicchiere di vino e due chiacchiere per ritrovarsi di nuovo …..a mangiare e …di gusto!
Ingredienti per 4 persone:
350g di radiatori Garofalo
1 kg di fave da sgranare o circa 450gr di fave già sgranate
150g di pancetta affumicata
un porro o un cipollotto o uno scalogno
abbondante
olio evo, sale e pepe qb
basilico o mentuccia per profumare
Sgranate le fave e sbollentatele in acqua salata per qualche minuto. Quindi scolatele, mettetele sotto l'acqua fredda ed eliminate la pellicina. Nel frattempo fate rosolare il porro (o il cipolloto) in una padella con un fio di olio extra vergine di oliva. Quando sarà appassito (non deve friggere né colorirsi) aggiungete dapprima la pancetta affumicata o poi tre quarti delle fave. Fate cuocere per qualche minuto così che tutti i sapori si amalgamino e si esaltino tra di loro. Nel frattempo portate ad ebollizione una capiente pentola e non appena l'acqua raggiunge il bollore buttate la pasta. Schiacciate con i rebbi di una forchetta le fave che avete tenuto da parte ed unitele al resto insieme ad un cucchiaio di acqua di cottura della pasta e spegnete il fuoco. Scolate con una schiumaiola la pasta un paio di minuti prima di raggiungere la cottura ottimale e finite di cuocerla nella padella con le fave. Aggiungete man mano che la pasta e il sugo lo richiedono acqua di cottura fino ad ultimare la cottura. Spegnete il fuoco, aggiungete abbondante pecorino, una macinata di pepe nero e qualche foglia di basilico o mentuccia per profumare e mantecate. Portate in tavola ancora fumante: che goduriaaaaa!
Ma non avevamo giurato che non avremmo più mangiato dopo i bagordi di Domenica di Pasqua e Lunedì di Pasquetta giurando che sarebbe iniziata la dieta... ma quella con la D maiuscola??? Da lunedì, da lunedì prossimo :)
Giò
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